Le batterie di smartphone e tablet potrebbero essere riciclabili grazie ai funghi !

Questo tipo di batterie sono altamente inquinanti e trovare una soluzione ecologica al loro smaltimento o recupero è di grande importanza per salvaguardare l'ambiente; se non correttamente gestiti questi rifiuti finiscono in discarica o negli inceneritori, creando emissioni nocive.

Un team di ricercatori americani ha dimostrato che l'uso combinato di tre funghi come l'Aspergillus niger, il Penicillium simplicissimum e il Penicillium chrysogenum consente di estrarre cobalto e litio dalle batterie; esistono altri metodi per separare il litio ed il cobalto ma richiedono temperature molto alte e prodotti chimici corrosivi.

Il recupero di questi metalli permetterebbe all'industria di risparmiare sui costi di acquisto, che sono in continua crescita.

I ricercatori hanno smontato le batterie e polverizzato i catodi; poi hanno applicato su questi frammenti una soluzione fungina.

Questa ha iniziato a generare naturalmente acidi organici che hanno permesso l'estrazione dei metalli: da qui la valutazione che attraverso l'interazione con i funghi l'acido e il catodo polverizzato consentano di estrarre un buon quantitativo di cobalto e litio.

Ptech monitora continuamente l’applicazione dei funghi nel settore dei rifiuti industriali; l’Università di Genova DISTAV- Lab. di Micologia, con la quale ptech ha stipulato un accordo, ha addirittura brevettato un sistema per recuperare le terre rare dai RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).

Sono attesi importanti sviluppi in questo specifico settore.